Gola di Jana

Altra località suggestiva da visitare è la gola di Jana a cui si arriva attraversando il caratteristico paesino di Braccano e proseguendo su una strada di breccia che costeggia un fosso quello stesso che rappresenta per la gola di Jana una vera particolarità naturalistica perché attraversato da una sorgente per tutta l’estate e parte dell’inverno. Proseguendo per il sentiero si costeggiano le pendici del monte Argentario e si possono ammirare piccoli prati prima di uno strapiombo da dove rimbomba l’eco. Dopo l’attraversamento di un bosco lo sguardo si apre su di un ampio panorama visibile dai prati dell’abbazia di Roti. Si prosegue per un sentiero sconnesso e ripidissimo per 200m. ma tanta fatica sarà ricompensata da uno stupendo e unico paesaggio. Non lontano i ruderi dell’Abbazia di Roti, un tempo denominata Santa Maria de Rotis, si trovano in una conca naturale posta lungo l’antica strada che conduceva a Cingoli. La costruzione risalirebbe ai secoli IX e X d.C. ma, secondo alcune ipotesi, sul luogo si sarebbe già trovato un tempio pagano di origine pre-romana dal cui culto solare deriverebbe il nome dell’abbazia. Della sua particolare bellezza si accorsero i primi monaci eremiti che si stabilirono nelle vicinanze; in seguito furono i Benedettini a fondare l’importante Abbazia di Santa Maria de Rotis sui resti del tempio. Sembra che la struttura sia stata anche dimora e rifugio per il famoso e misterioso Ordine dei Templari, diverse “croci di Malta” sono presenti sopra le porte rimaste ancora in piedi. Dell’edificio sono rimasti ben visibili la chiesa, totalmente affrescata all’interno, il chiostro e la zona abitativa del monastero. L’area è di notevole interesse naturalistico, legato a specie vegetali e faunistiche appenniniche rare o più settentrionali.

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